Ambiente e prime impressioni
Il ristorante è entrato nella guida Michelin nel 2018 e nel 2019 ha conquistato la prima stella.
Siamo a Pudiano, nella pianura bresciana, in mezzo al nulla, in una frazione del comune di Orzinuovi, nella quale sembra che il tempo si sia fermato a qualche secolo fa.
Il ristorante è ricavato in un edificio del 1500 i cui interni sono stati sapientemente ristrutturati in chiave moderna: impagabile il contrasto tra il pavimento antico e la ricostruzione moderna; nonostante la modernità che si respira nell’aria, la mise en place è quella classica di un ristorante di livello.
Piatti sì
Seppia, cardoncelli, ristretto di gallina di cortile
Il sapore della seppia arrostita e dei funghi cardoncelli, in due consistenze, si inseguivano in un equilibratissimo girotondo, senza mai sovrastarsi; il brodo di gallina, in chiusura, dava corpo al piatto con una piacevole nota di grassa sapidità.
Caprino, lumache, brodo di cipolla bruciata
Lumache trifolate, cotte alla perfezione, note acidule, grasse e persistenti del caprino con il dolce salato del brodo di cipolla a persistente chiusura, in attesa del boccone successivo.
Questo piatto entra a gamba tesa al primo posto nella mia personale classifica dei piatti a base di lumache!
Piatti no
Risotto, mandorla, capasanta e fondo di coniglio
Risotto, inutile dirlo, era cotto alla perfezione, ma il fondo di coniglio risultava essere un po’ troppo incisivo rispetto agli altri ingredienti e, pertanto, li asfaltava; nei rari bocconi in cui la mandorla risultava percepibile, era veramente buona, dolce il giusto, mai stucchevole.
Panna cotta, nocciola, zucca e tartufo nero
Se non erro, sia la zucca che il tartufo sono fuori stagione, quindi, è normale che i rispettivi sapori risultassero essere parecchio dilavati.
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Nulla da dire su tecnica e materie prime, quasi tutte rigorosamente del territorio; sapori sempre puliti e diretti anche se, volte, un po’ troppo importanti (il tarassaco e l’aglio orsino tendevano a coprire un po’ troppo l’agnello).
I primi due antipasti mi hanno letteramente incollato alla sedia, tuttavia, dopo tale guizzo, la cena è proseguita certamente su alti livelli, ma senza emozionare.
A mio modestissimo avviso, imperdonabile lo scivolone sul dessert totalmente privo di sapori.
Servizio sempre presente e puntuale, ma discreto; carta dei vini nella media con ricarichi assolutamente ragionevoli.
Cosa dicono le Guide
Guida Michelin 2019: 1 stella
Gambero Rosso Ristoranti d’Italia 2019: 80 – 2 forchette
I Ristoranti e i Vini d’Italia 2019: 1 cappello
(19.04.2019)